lunedì 12 novembre 2012

Da Linosa a Marsala

- Dal 15 al 17 settembre 2012 -

Alla fine, nel primo pomeriggio del 14 settembre, è arrivata la perturbazione annunciata da tutti i siti meteorologici..."burrasca"...forza 8 della scala Beaufort (34-40 nodi di vento)...
Noi avevamo dato fonda a Cala Pozzolana di Levante, l'unica in tutta l'isola che avrebbe dovuto essere ridossata dal Maestrale...
Ma l'isola è troppo piccola, solo 5 km quadrati di superficie.
Così il Maestrale l'ha aggirata facilmente.
Risultato, invece di avere la poppa verso il mare aperto, come sarebbe stato logico aspettarsi, ci siamo ritrovati con la poppa che puntava dritta verso la riva, a solo una quindicina di metri dagli scogli, con una burrasca in corso, l'ancora adagiata su di un fondo roccioso e la prua di Maia che si ingavonava ogni volta che arrivava un'onda più grande del solito.
In questa situazione, con il vento che raggiungeva in rada punte di 36 nodi sotto raffica, la poppa della barca che puntava dritta gli scogli proprio dietro di noi, il braccio oscillante in acciaio del musone di prua, creato apposta per consentire di manovrare agevolmente la nuova ancora Rocna, si è letteralmente piegato, così come anche il gancio della Wichard fatto apposta per scaricare il peso della catena e dell'ancora dal barbotin del salpaancora... 
Dopo un pomeriggio e una notte trascorsi sveglia a fare i turni col motore acceso, pronti a salpare, abbiamo atteso la luce del giorno, nella speranza che il vento calasse un pò.
Ma, purtroppo, niente, le previsioni meteo confermavano la tanto temuta "burrasca" nel Canale/Stretto di Sicilia, nel Canale di Sardegna e anche nel Tirreno meridionale.
Non avevamo altra scelta, dovevamo salpare l'ancora e anche in fretta.
Dopo aver smontato il musone di prua, aver tolto il braccio oscillante piegato e aver rimontato la puleggia in teflon, abbiamo iniziato la manovra per salpare l'ancora, sennonché, arrivati con la prua in prossimità del grippiale, nel tentativo di recuperarlo, finiva in mare il mezzo marinaio (non Costantino!, che, invece, ci finirà subito dopo per recuperare eroicamente l'indispensabile strumento di bordo).
Rimediato prontamente l'inconveniente, rifacciamo la manovra e, questa volta, tutto fila liscio, l'ancora si speda senza problemi e risuciamo a recuperare grippiale, catena e cima allontanandoci in fretta dalla costa.
Fuori ci sono più di 40 nodi e il mare è davvero formato, con onde superiori anche ai 4 metri d'altezza. Noi navighiamo di bolina con la trinchetta e la randa che arriva appena all'altezza della prima crocetta, Maia si comporta, come sempre, egregiamente, risalendo il vento con caparbietà, nonostante il moto ondoso impetuoso le impedisca di avanzare velocemente come vorrebbe e saprebbe.
La navigazione è "allietata" da violenti scrosci di pioggia, che scaricano in pochi minuti tanta di quell'acqua da non aver di certo nostalgia di un bel bagno.
Pensavamo di essere da soli ad affrontare una simile burrasca in mare aperto e, invece, proprio quando meno te lo aspetti, ecco che spunta a dritta un grosso mercantile scarico che punta diritto verso di noi...una volta accertato di essere veramente in rotta di collisione, attendiamo di vedere se il comandante del mercantile, vista la situazione meteorologica e il fatto che stiamo navigando a vela, magari poggia di qualche grado e ci lascia passare...
Ma niente, allora dobbiamo accendere il motore in tutta fretta e sperare di essere più veloci di loro.
Alla fine il mercantile sfilerà alla nostra poppa, incrociando a poca distanza la scia lasciata da Maia.
Non si può mai stare tranquilli, nemmeno quando si naviga in mare aperto con un tempaccio simile!
Dopo circa 40 ore di navigazione ininterrotta atterreremo in Sicilia e ormeggeremo nel porto di Marsala, saranno le 4.30 a.m. del 17 settembre 2012...stanchi morti e decisamente provati ci abbandoneremo tra le braccia di Morfeo sino al primo pomeriggio.
Grazie Maia per averci portato sani e salvi fin qui, sei davvero una barca splendida!





 
















Nessun commento:

Posta un commento