mercoledì 22 agosto 2012

Un doveroso passo indietro...Maia, il suo equipaggio e il cantiere a Cagliari

Presi dai preparativi per la partenza e dalla gioia per l'imminente navigazione, abbiamo dimenticato di iniziare questo blog presentando la vera protagonista, MAIA, il suo equipaggio e di raccontare i mesi trascorsi in cantiere a Cagliari per prepararla alle future navigazioni d'altura per le quali è stata pensata, costruita e acquistata.
MAIA è uno Zuanelli Z401 (4 unità prodotte sinora), progetto del 1996 del famoso studio di architettura navale Sparkman & Stephens, varata nel 1998, categoria A - alto mare, pozzetto centrale, scafo e coperta in vetroresina; lunghezza fuori tutto: m 12.70; lunghezza dello scafo: m 11.98; lunghezza dinamica: m 10.90; lunghezza al galleggiamento: m 10.35; larghezza dello scafo max: m 3.90; larghezza al galleggiamento: m 3.60; immersione: m 1.95; superficie velica: mq 92; volume immerso m. cubi 8.78; dislocamento a pieno carico: t 9.00; zavorra (piombo): t 3.60
Il cantiere Zuanelli, fondato da Pietro Zuanelli, nasce a Padenghe sul Garda (BS), poco distante da Desenzano, dove si trovano anche i capannoni, al coperto dei quali, oltre ai numerosi nidi di rondini, che rendono l'atmosfera serena e piacevole, vedono i propri natali, trovano riparo e amorevoli cure le barche, forse tra le più belle e meglio costruite che la cantieristica mediterranea sia oggi in grado di offrire: i velieri di Zuanelli, sei modelli da 30 a 50 piedi, costruiti su disegno di Sparkman & Stephens, Roberto Starkel e Alain Jazekel. L'azienda è ora gestita da Mario Zuanelli, figlio di Pietro, che si può definire il cantautore, il poeta delle proprie barche. Non si devono però scordare le maestranze, in particolar modo i carpentieri, che, partendo da un tronco di teak o di ciliegio sono in grado di creare un oggetto d'arte. Mario Zuanelli infatti non cessa di ripetere di essere un grande amante della vetroresina, ma limitatamente al suo utilizzo quale materiale per costruire scafi e coperte, tutto il resto deve essere realizzato in pregiate essenze di legno. Tutte le barche Zuanelli sono custom made e non ne vengono costruite più di due o al massimo tre l'anno. A Padenghe tutta la vetroresina è lavorata in casa, in un apposito capannone a temperatura controllata. Gli scafi, una volta estratti dallo stampo, vengono trasferiti in un altro capannone, dove si procede al montaggio delle paratie (strutturali e resinate allo scafo/coperta) e le coperte, opportunamente sigillate, sono saldamente avvitate con bulloni passanti a distanza ravvicinata (uno ogni 10 centimetri) sulla larga flangia ricavata nello stampo dello scafo. Come se ciò non bastasse, la giunzione scafo/coperta viene tutta "fazzolettata", lavoro che per una imbarcazione di 40' impegna due artigiani per una intera settimana. I bulbi alari a profilo NACA sono realizzati in fusione di piombo al 4,5% di antimonio, sono fissati agli scafi tramite i loro prigionieri annegati, con dadi, controdadi e contropiastre su una struttura armata in chiglia. Gli skeg sono strutturali e armati, i timoni hanno anima e losca in bronzo, tutti i passascafi e le prese a mare sono in bronzo marino. L'impianto elettrico, con il quadro e tutti i cablaggi è progettato e controllato dallo studio dell'ing. Davide Zerbinati.
MAIA è stata acquistata nel 2010 proprio a Padenghe, dove è stata anche sottoposta a diversi lavori per riportarla al suo originario splendore, apportandone anche alcune migliorie, tra cui il rollbar d'acciaio installato sul pulpito di poppa dove hanno trovato posto due pannelli solari monocristallini da 80 watt ciascuno.
Veniamo ora all'equipaggio, cominciando da Costantino, 46 anni, originario di Roma ma sardo, inizialmente per lavoro e poi per amore di un'isola davvero speciale; prima impegnato tra le nuvole, ora, invece, si muove agile tra le onde e il vento.
Tante cose lo accomunano al comandante, l'estrema sensibilità innata, la gentilezza, moltissime idee e pensieri sulla vita, la società e i sentimenti ma, quello che forse li lega di più, è un grande sogno, fatto di libertà, vento, mare, orizzonti infiniti, assenza di tempo e di spazio...forse, parafrasando il testo di una famosa canzone di F. De Andrè, si potrebbe dire: "per la stessa ragione del viaggio, viaggiare".
Il comandante è un inguaribile sognatore che ama la libertà, la sincerità, le persone "vere", il mare, le isole e gli spazi infiniti...
Due sognatori, un sogno in comune e una splendida barca a vela...Si sono conosciuti per caso sul pontile del Marina di Sant'Elmo a Cagliari e si sono subito trovati...empatia o alchimia? Costantino, armatore di un'altrettanto splendida barca, Sayr, un Cat 32, anno 1974, nata dalla matita di Valicelli, portato a compimento da Carlo Alberto Tiberio e costruita nel famoso cantiere Artemare di Latina, barca molto marina e dolce sull'onda, passeggiava sul pontile e mentre stava ammirando Maia ha chiesto lumi su Maia e da lì è nata una grande amicizia, fatta di condivisione di pensieri e sogni comuni.
Ora non resta altro che raccontare i lunghi mesi trascorsi in cantiere a Cagliari per preparare al meglio Maia per questa e altre splendide navigazioni d'altura.
A maggio l'opera viva e la chiglia di Maia sono state completamente riportate rispettivamente a gelcoat e a piombo, così come l'elica, l'asse, i passascafi di tutte le prese a mare, il piede dell'asse e il piede dell'elica di prua sono stati tutti ripuliti completamente e riportati a metallo e, subito dopo, verniciati con primer apposito. Dopo di che, la chiglia e l'opera viva della barca sono state entrambe trattate con ben 5 mani di primer epossidico bicomponente, uno appositamente studiati per il piombo e l'altro per la vetroresina, che fungeva anche da trattamento preventivo contro l'osmosi.
Il problema è stato il caldo estenuante, con temperature che a fine maggio e agli inizi di giugno hanno raggiunto e superato i 40°C...
Risultato: tantissima fatica per dare correttamente - e nei tempi previsti - tutte e 10 le mani di primer epossidico bicomponente e tanto materiale andato inevitabilmente sprecato, proprio a causa del caldo insopportabile, che faceva evaporare in tempi record il catalizzatore, rendendo così il primer inutilizzabile dopo soli 15 minuti.
Una volta finito di dare tutte e 10 le mani di primer epossidico bicomponente (5 sulla chiglia e 5 sull'opera viva) abbiamo dato due mani di antivegetativa a matrice autolevigante e una terza sulla linea di galleggiamento, sulla ruota di prua, sulla chiglia, sullo skeg e sulla pala del timone.
Dulcis in fundo, abbiamo lucidato entrambe le fiancate della barca e montato tutti gli zinchi nuovi.
La barca dopo due mesi e mezzo di cantiere ininterrotti era finalmente pronta per il varo.
Peraltro, durante questi due mesi e mezzo, sono stati eseguiti tutta una serie di lavori in coperta per migliorare la barca e per prepararla alle navigazioni d'altura che si sarebbe di lì a poco apprestata a fare.
Quindi è stato acquistato e montato sullo strallo della trinchetta un tenditore a sgancio rapido della Wichard, sono stati acquistati e montati i nuovi carrelli e le nuove pastecche doppie della Harken per le scotte della trinchetta, sono state rifatte in tessile entrambe le sartie volanti ed è stato infine modificato il musone di prua per far posto alla nuova àncora Rocna da 20 kg, che avrebbe preso il posto della precedente àncora Bruce, sempre da 20 kg, che, invece, sarebbe stata poi posizionata sul pulpito di poppa per essere eventualmente utilizzata come ancora di rispetto.
Le vele sono state lavate e fatte controllare dal velaio che ha anche confezionato il nuovo tendalino per proteggersi dal sole in rada, due nuove maniche a vento, per rinfrescare le cabine nei giorni più afosi, tre nuovi teli anti rollio, un nuovo copri randa e nuovi copri winch.
Una menzione a parte la merita su tutti una persona a me molto cara, un grande amico, al quale sono legato da un'amicizia fraterna, un uomo davvero speciale, con un cuore immenso...Roberto da Quartu Sant'Elena, proprietario della Pizzeria il Naviglio, il più grande pizzaiolo della Sardegna...ci siamo salutati prima della partenza, l'ho salutato sapendolo felice, all'inizio di una grandissima storia d'amore con una persona altrettanto splendida, Katia, con una piscina in costruzione e un giardino da ripensare...era solo un arrivederci amico mio, a presto, un abbraccio forte!

Roberto...DJ incasinantato...un uomo con un cuore più grande dell'isola dove vive...il più grande pizzaiolo della Sardegna!

Io e Costa in cantiere

Io Costa e Marie




Costa in versione "marziano" da cantiere....

















Io e Antonello Montis...che personaggio...resterà mitica la sua risposta alla mia domanda: "Noi saremmo pronti, venerdì potresti varare la barca?"...risposta di Montis: "Manco per il cazzo..." quando si dice un uomo di poche parole...ma concise




Il momento tanto atteso del varo...



Finalmente la chiglia di Maia tocca l'acqua salata...



...è fatta, siamo in acqua...


martedì 21 agosto 2012

Finalmente Pantelleria

Dopo 6 ore di bolina con mare e vento forza 5/6 in faccia, trinchetta e randa terzarolata, avevamo percorso solo una ventina di miglia delle 75 necessarie per raggiungere Pantelleria...a quel punto il vento ha mollato di colpo e abbiamo dovuto accendere il motore...eravamo partiti alle 6 da Marettimo e siamo arrivati a Pantelleria alla 1 di notte, dove abbiamo ormeggiato alla fonda nell'ansa del porto appena dietro la diga foranea e di fronte al mega yacht di Armani (ben 72 metri di ferro da stiro colore nero...meglio noto come "Main").
Sennonché il salpaancore ha deciso di smettere di funzionare nella funzione di dare fondo all'ancora, ossia nella fase della discesa...poteva andare molto peggio, poteva smettere di funzionare in quella di risalita e allora sarebbero stati ..zzi amari...
Dopo una mattina e un pomeriggio immerso nel gavone di prua come un contorsionista bulgaro a picco sotto il sole cocente per smontare il teleruttore del salpaancora e capire cos'era successo...beh, l'unica cosa che abbiamo capito è che forse ci ha abbandonato uno dei due relé, quello della discsa, appunto...abbiamo provato a ordinare il pezzo, ma siamo in Italia ed è agosto, quindi, nisba, non se ne parla fino alla riapertura a settembre...proveremo a vedere se avremo più fortuna a Malta.
Pantelleria, isola magica che ti rapisce l'anima, a cominciare dalla sua conformazione geologica, dalla sua origine vulcanica, dalle rocce verdi tempestste da cristalli color grigio ferro, dalle sue sorgenti termali, che fuoriescono direttamente in mare o in piscine naturali situate sulla costa, dove l'acqua raggiunge temperature che variano tra i 40° C e i 90° C (Cala Gadir, le grotte di Nikà, di Sateria e del Porto di Scauri); dallo Specchio di Venere, splendido lago alimentato da acque meteoriche e da sorgenti termali, dove l'acqua ha una temperatura che varia dai 18° C ai 56° C e le sue sponde sono costituite da fanghi, noti per le loro proprietà terapeutiche e cosmetiche; dalle inconfondibili abitazioni, i Dammusi, costruiti in pietra lavica con i tetti a sbalzo di colore bianco e, ancora i caratteristici "Jardini", vere e proprie fortificazioni circolari a protezione degli alberi di agrumi; dalle emissioni gassose di vapore acqueo e anidride carbonica delle Favare (dove concedersi una bella sauna)...
Isola che offre paesaggi ora brulli, ora tetri, ora rigogliosi, che fanno perdere la cognizione del tempo e dello spazio. Da un paesaggio roccioso si passa alla più folta macchia, incontaminata, dai profumi unici al mondo, che finisce col tuffarsi nel blu intenso del mare. Splendida la sua costa, mai monotona: pietre frastagliate che si alternano a scogli lisci e a vere e proprie sculture naturali nella roccia...terra dell'ossidiana.
Noi abbiamo noleggiato uno scooter per visitarne anche l'interno, bellissimo ed emozionante.
Da non perdere: il Laghetto delle Ondine, caratteristico laghetto di acqua salata alimentato dal mare durante le mareggiate, raggiungibile da Punta Spadillo, dove si può ammirare l'omonimo faro ancora in funzione; Baia Cinque Denti, molto suggestiva, acqua cristallina che varia dal turchese al verde smeraldo; Cala Gadir, antico borgo marinaro con annesso porticciolo, la cui attrattiva principale è rappresentata dalle piscine di acqua termale situate direttamente sulla costa; Cala Levante, dove si può ammirare l'Arco dell'Elefante, promontorio a forma di elefante che si abbevera nelle acque del mare; Balata dei Turchi, scogliera mozzafiato e mare turchese; Punta Nikà, dove, nell'insenatura sotto il costone, sgorga dagli scogli una sorgente di acqua termale con la temperatura che raggiunge anche i 70° C...
Ma Pantelleria non è solo questo, è anche la trattoria di Salvatore, "U'Trattu" a Rekale, sempre aperta, dove persino Eric Clapton, in un assolato pomeriggio estivo, si è rilassato sotto al pergolato suonando la chitarra, o ancora dove la sera di ferragosto si è improvvisato uno splendido DJ set per la strada che ha visto i commensali e le persone del posto danzare tra le macchine e i passanti fino a notte fonda, alimentati solo dalla musica e dal Passito...per non parlare delle "gremolade" fatte in casa da Salvatore, alla pesca e all'uva zibibbo...che bontà! Noi qui ci siamo regalati una bella cenetta a base di spaghetti alla neonata (o gianchetti, che dir si voglia), spaghetti seppie e melanzane, dentice al forno con patate, calamaro ripieno e ravioli di ricotta come dolce...serata poi sfociata nelle danze tarantolate del DJ set/stradale...meno male che c'era ancora benzina nel motore del tender, altrimenti remare sarebbe stato impossibile, ci saremmo spiaggiati sugli scogli come due leoni marini...



Il panfilo di re Giorgio...

Che bel disegno!

Imprigionato nel gavone dell'ancora

Il famoso Arco dell'Elefante

Cristalli di sale al laghetto delle Ondine

Il faro di Punta Spadillo e le suggestive rocce che lo circondano

Fuoriuscita di acqua termale al Bacino di Venere

Il Bacino di Venere

Ancora l'acqua termale che sgorga nel Bacino di Venere

Che mare!!!

E che rocce!!!

Turchese...

Un po' di stretching...

...appesi come due salami

Lungo le strade di Pantelleria

I terrazzamenti a secco di Pantelleria

Colori, profumi, mare, rocce, what else?

Riflessi di luce nell'acqua

Rilassato dopo un buon pranzo a Scauri

A mollo...

Nel blu dipinto di blu...

Camera con vista...

Lavori in corso....

....prospettive...

chi guarda chi?

un dei tanti angoli turchesi tra le splendide baie di Pantelleria

Uno scorcio del lago delle Ondine


Il Fauno


Alle prese con maschera e boccaglio

Il lago delle Ondine

Idem come sopra...

Ancora l'Arco dell'Elefante da un'altra angolazione

Il Bacino di Venere

Idem come sopra...

Ancora...

E ancora...

E ancora...


Ammazza che fusto...

No comment...

Giochi con i fanghi terapeutici




La Balata dei Turchi

Ancora la Balata dei Turchi







Mezzi di locomozione locali...




Giochi di ombre e chiaro scuri tra le rocce



Il vento fa il suo giro...







Ci si procaccia il cibo per la cena...


Uno dei tanti Dammusi





Uno dei nostri clandestini a bordo


 

 Una vita spericolata!


Verso Punta Spadillo


Che ressa...





Nel blu dipinto di blu...


Acque cristalline e una moltitudine di pesciolini


Disco dance on the road alla Trattoria "U'Trattu"


Che DJ !


Scatenati...